Prima puntata di..Spetteguless!!.Oggi di cosa parliamo??Del terremoto che è successo ieri...
11:09 - Dopo la paura dell'altro ieri, è quella di ieri una giornata di controlli e verifiche in Emilia, in particolare nelle province di Parma e Reggio, per la nuova forte scossa di terremoto, di magnitudo 5.4, avvenuta ieri pomeriggio alle 15.53 a 60,8 km di profondità, con epicentro in una zona dell'Appennino parmense compresa fra Corniglio, Berceto e Monchio delle Corti. Sono seguite altre scosse di assestamento non avvertite dalla popolazione.
Immediate insomma le verifiche a tappeto in tutta la zona: il bilancio stilato a sera parla di qualche danno, anche alla Reggia di Colorno già toccata dal precedente terremoto, ma nessun ferito a parte qualche contuso nella fuga o qualche lieve attacco di panico. Per precauzione, comunque, chiuse le scuole in tutto il Parmense, alcune anche nel Reggiano, a Montecchio e Castelnovo Sotto.
Una scossa forte, dunque, ma anche molto profonda: 60,8 chilometri, contro i circa 33 di quella di mercoledi'. E un sisma così profondo, ''inusuale per la nostra regione'', viene facilmente avvertito in un'area molto estesa, ''ma allo stesso tempo attutisce la sua forza e le sue conseguenze'', spiega l'ingegner Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile dell'Emilia-Romagna. Altre scosse sono state registrate alle 16.23, a 63,6 km di profondita' (magnitudo 2.7), e alle 16.34 (3.2). ''Si tratta - aggiunge Egidi - di un evento sismico distinto rispetto all'episodio di due giorni fa, in linea con la classificazione sismica tipica di quel territorio''.
Gli esperti: ora uno sciame sismico
Siamo in presenza di uno sciame sismico nell'appennino emiliano, "ed è possibile che ci siano altre scosse, anche più forti", ha detto all'Agi il sismologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Salvatore Barba. "È stato un terremoto particolarmente profondo - spiega il sismologo - molto più della media della zona che è di 25-30 chilometri (questo è localizzato a oltre 60 chilometri di profondità, ndr), e questo ha sicuramente attutito l'effetto. Ricordiamo che all'Aquila la profondità fu di appena 7 chilometri. La magnitudo è elevata, ma in questa zona sono possibili magnitudo anche più forti, fino a 6 gradi Richter. E vista la frequenza elevata con cui registriamo scosse nella zona - ha ribadito il sismologo dell'Ingv - è possibile che ce ne siano altre".
Una scossa forte, dunque, ma anche molto profonda: 60,8 chilometri, contro i circa 33 di quella di mercoledi'. E un sisma così profondo, ''inusuale per la nostra regione'', viene facilmente avvertito in un'area molto estesa, ''ma allo stesso tempo attutisce la sua forza e le sue conseguenze'', spiega l'ingegner Demetrio Egidi, responsabile della Protezione civile dell'Emilia-Romagna. Altre scosse sono state registrate alle 16.23, a 63,6 km di profondita' (magnitudo 2.7), e alle 16.34 (3.2). ''Si tratta - aggiunge Egidi - di un evento sismico distinto rispetto all'episodio di due giorni fa, in linea con la classificazione sismica tipica di quel territorio''.
Gli esperti: ora uno sciame sismico
Siamo in presenza di uno sciame sismico nell'appennino emiliano, "ed è possibile che ci siano altre scosse, anche più forti", ha detto all'Agi il sismologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Salvatore Barba. "È stato un terremoto particolarmente profondo - spiega il sismologo - molto più della media della zona che è di 25-30 chilometri (questo è localizzato a oltre 60 chilometri di profondità, ndr), e questo ha sicuramente attutito l'effetto. Ricordiamo che all'Aquila la profondità fu di appena 7 chilometri. La magnitudo è elevata, ma in questa zona sono possibili magnitudo anche più forti, fino a 6 gradi Richter. E vista la frequenza elevata con cui registriamo scosse nella zona - ha ribadito il sismologo dell'Ingv - è possibile che ce ne siano altre".
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